Da sempre l’evoluzione del Wi-Fi è stata raccontata soprattutto attraverso la velocità. Ogni nuovo standard prometteva throughput più elevati e latenze ridotte, portando la connettività domestica e aziendale a livelli sempre più vicini a quelli delle reti cablate. Con il Wi-Fi 7 abbiamo assistito a un salto notevole, con prestazioni multi-gigabit e latenze sotto i dieci millisecondi. Ma il futuro non guarda più soltanto ai picchi di performance: con il Wi-Fi 8, la parola chiave diventa “affidabilità”.
Chiariamo subito un punto fondamentale, quello riguardante le tempistiche con cui potremo sfruttarlo. In parole povere, quando arriva il Wi-Fi 8? Lo standard è stato definito ed è quasi pronto per essere applicato, ma non lo vedremo sul mercato prima del 2027.
Dunque, per il momento, lo stato dell’arte restano i dispositivi certificati Wi-Fi 7, come per esempio l’access point Cambium Networks X7-35X, progettato per unire velocità e flessibilità di utilizzo elevate.
Prestazioni del Wi-Fi 8: la velocità non è la chiave
Il nuovo standard, identificato dal codice IEEE 802.11bn e dalla sigla UHR (Ultra High Reliability), nasce con l’obiettivo di offrire connessioni stabili e costanti anche in condizioni difficili. Ambienti affollati come stadi, aeroporti o grandi uffici, reti congestionate da centinaia di dispositivi, spazi industriali soggetti a interferenze: sono questi i contesti in cui le prestazioni del Wi-Fi 8 faranno la differenza.
Non si tratta quindi di inseguire soltanto valori massimi di velocità, ma di garantire esperienze uniformi, riducendo le perdite di pacchetti e mantenendo la latenza bassa anche ai margini della copertura.
Secondo i documenti che guidano la definizione dello standard, l’obiettivo è migliorare del 25% throughput, latenza e affidabilità rispetto alle condizioni più critiche delle generazioni precedenti. Significa, per esempio, che lo “scambio” di connessione tra un access point e l’altro non dovrà più tradursi in interruzioni, grazie al concetto di Single Mobility Domains che renderà il roaming realmente continuo. Significa anche che reti complesse potranno gestire meglio la presenza di decine di punti di accesso nello stesso spazio, coordinandosi in modo intelligente per ridurre le interferenze e garantire un’esperienza stabile a ogni utente.
Wi-Fi 8: quali sono le potenzialità concrete?
L’impatto del Wi-Fi 8 sarà tangibile in diversi ambiti. Nelle aziende abiliterà spazi di lavoro più flessibili, in grado di supportare nuovi strumenti come robot collaborativi, droni o veicoli autonomi senza sacrificare la stabilità.
Nelle case connesse diventerà la base per applicazioni immersive e servizi essenziali, come il monitoraggio sanitario in tempo reale o l’uso di dispositivi per la realtà aumentata e wearable di nuova generazione.
Nei luoghi pubblici, infine, garantirà prestazioni costanti anche durante i picchi di utilizzo, trasformando stadi e aeroporti in ambienti iper-connessi con servizi digitali senza soluzione di continuità.
Quando arriva il Wi-Fi 8? Le prossime tappe
Dietro allo sviluppo del nuovo standard della connettività senza fili, c’è un lavoro collettivo che coinvolge numerose aziende leader del mondo tecnologico, impegnate a tradurre la visione dell’Ultra High Reliability in soluzioni concrete. Chi si chiede quando arriva il Wi-Fi 8, può guardare guardare alla roadmap ufficiale per avere un’idea abbastanza chiara.
Come anticipato a inizio articolo, i primi dispositivi certificati Wi-Fi 8 arriveranno con ogni probabilità nel 2027, mentre già l’anno prossimo dovremmo assistere ai primi test pubblici. Per la diffusione di massa bisognerà attendere la fine del decennio, in linea con quanto già accaduto con le generazioni precedenti.
Solo allora potremo sfruttare appieno i vantaggi del Wi-Fi 8, che non sorprenderà per la pura velocità, ma sarà la generazione che porterà la connettività wireless a livelli effettivamente paragonabili a quella cablata.
L’infrastruttura della connettività senza fili si sta dunque evolvendo di pari passo con le nostre esigenze di connessione sempre più sfidanti, preparandosi anche a sostenere, senza limitarle, tutte le future applicazioni dell’intelligenza artificiale.