L’Europa sta vivendo una fase di trasformazione digitale senza precedenti e uno dei suoi epicentri è rappresentato dalla crescita esponenziale dei data center. Questo fenomeno è il riflesso diretto di una domanda sempre più intensa di servizi di cloud computing, intelligenza artificiale, archiviazione di dati e connettività avanzata. Tuttavia, accanto alla sfida tecnologica di realizzare nuovi data center in Europa sempre più potenti, si pone la questione ambientale, perché ciò avvenga in modo efficiente e sostenibile.
Data center in Europa: l’Italia è protagonista
L’Italia, in particolare, si sta ritagliando un ruolo centrale all’interno del mercato dei data center in Europa. Con oltre 23 miliardi di euro di investimenti previsti entro il 2030, il nostro Paese punta a diventare un hub digitale strategico per il continente e per tutta l’area mediterranea.
L’area di Milano, in particolare, concentra già oggi quasi la metà della capacità installata nazionale e sta attirando una parte importante degli investimenti internazionali, ma anche altre zone della penisola stanno attirando l’attenzione degli operatori, grazie a un mix energetico diversificato e a condizioni logistiche favorevoli.
Dietro l’espansione dei data center, però, si nasconde una questione non più trascurabile: il consumo energetico. Basti pensare che, già nel 2022, l’energia assorbita dai data center a livello globale era di circa 460 TWh, pari al consumo complessivo dell’intera Francia nello stesso anno. E secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, entro il 2030 il valore è destinato a raddoppiare, in particolare spinto dalle caratteristiche energivore dell’Intelligenza Artificiale.
Questi numeri aiutano a comprendere perché sostenibilità e data center siano due termini sempre più accostati a livello mondiale. Nel Vecchio Continente, la Commissione Europea sta indirizzando la digitalizzazione su una strada a basse emissioni, grazie a iniziative come il Climate Neutral Data Centre Pact. Quest’ultimo impone obiettivi chiari e misurabili, per rendere queste infrastrutture a impatto zero per quanto riguarda le emissioni di anidride carbonica entro il 2030.
Sostenibilità e data center: l’energia non è il solo punto critico
La sostenibilità non riguarda solo l’approvvigionamento energetico. È un tema trasversale, che tra gli altri temi include innanzitutto quello dell’efficienza idrica. L’acqua è infatti utilizzata per il raffreddamento dei componenti elettronici, con un impatto notevole sulle risorse idriche. Basti pensare che nel 2023, i data center americani hanno consumato quasi 284 miliardi di litri d’acqua: in pratica, ogni infrastruttura di questo genere di medie dimensioni, consuma ogni giorno la stessa quantità d’acqua utilizzata da 1.500 famiglie americane.
È dunque necessario prestare attenzione al tema, anche se le soluzioni sono già all’orizzonte. Microsoft, per esempio, ha dichiarato che dal 2026 i suoi nuovi data center utilizzeranno sistemi di raffreddamento a liquido a ciclo chiuso, riducendo al minimo il consumo d’acqua.
L’ulteriore tema sul piatto della sostenibilità e dei data center, riguarda il riutilizzo delle materie prime ed eventualmente il loro smaltimento. Le apparecchiature elettroniche impiegate nei centri di elaborazione dati, infatti, hanno una vita relativamente breve, creando di conseguenza il problema di riciclarle e riutilizzarle, posto che al loro interno sono presenti risorse non rinnovabili dall’elevato impatto ambientale, oltre che dall’alto valore economico.
Anche in questo caso, tuttavia, le soluzioni esistono e in molti casi sono già state implementate, perlomeno dalle grandi multinazionali, che puntano a riutilizzare in percentuali sempre più alte il proprio hardware dismesso dal cloud computing, in un’ottica zero-waste.
Lo sviluppo dei data center e la rete
Uno sviluppo così rapido dei data center in Europa, sta portando anche a una nuova attenzione alla progettazione delle reti. Perché se è vero che i data center sono il cuore pulsante dell’infrastruttura digitale, è altrettanto vero che senza una connettività adeguata quel cuore non può battere.
Ed è proprio su questo fronte che le reti wireless giocano un ruolo sempre più cruciale. In parallelo alla crescita strutturale dei data center, emerge con forza la necessità di reti capaci di supportare in modo affidabile e scalabile queste nuove infrastrutture.
La connettività, infatti, non è solo un requisito tecnico: è l’elemento abilitante di un ecosistema digitale resiliente. In questo scenario, le soluzioni wireless a banda larga – come il Fixed Wireless Access (FWA) o le reti mesh – stanno diventando una valida alternativa o complemento alla fibra, soprattutto nelle aree dove tempi e costi di cablaggio sono proibitivi.
I micro data center distribuiti sul territorio, i nodi edge e le applicazioni a bassa latenza richiedono una rete sempre attiva, flessibile e facilmente scalabile. Tecnologie come quelle sviluppate da Cambium Networks consentono di creare infrastrutture ad alte prestazioni, capaci di adattarsi ai nuovi paradigmi del cloud decentralizzato e dell’edge computing, garantendo continuità operativa e velocità di implementazione. In definitiva, il futuro dei data center in Europa si gioca non solo su numeri e dimensioni, ma su qualità, efficienza e sostenibilità. Una visione condivisa in cui reti intelligenti e infrastrutture digitali avanzate, connesse tra loro in modo affidabile, rappresentano il vero volano per un’Europa più competitiva, ma sempre attenta alla sostenibilità.