Negli ultimi anni, l’Italia ha intrapreso una corsa fondamentale per superare il divario digitale e garantire l’accesso a una connessione internet ultraveloce sull’intero territorio nazionale. Il fulcro di questa trasformazione è rappresentato dal PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – che prevede investimenti per oltre 6,7 miliardi di euro destinati alla realizzazione di reti a banda ultralarga.
Un’infrastruttura strategica non solo per la competitività del Paese, ma anche per garantire pari opportunità digitali tra aree urbane e zone rurali, spesso penalizzate in termini di copertura e velocità di connessione.
Piano Italia a 1 Giga: internet ultraveloce per (quasi) tutti
Il progetto cardine è il “Piano Italia a 1 Giga”, che si pone l’obiettivo di portare una connettività con velocità di almeno 1 Gbit/s in download e 200 Mbit/s in upload, a circa 6,8 milioni di indirizzi civici che oggi non dispongono di una rete adeguata.
Lo stanziamento in questa direzione è pari a circa 3,4 miliardi di euro e la scadenza per la conclusione dei lavori è fissata al 30 giugno 2026. La sfida, tuttavia, non riguarda solo i tempi: si tratta di realizzare un’infrastruttura solida, capillare e sostenibile che duri nel tempo.
Non mancano naturalmente i piani in ambito pubblico, con internet ultraveloce che grazie al PNRR dovrebbe presto arrivare nelle scuole e negli ospedali. Accanto al Piano Italia a 1 Giga, infatti, sono stati definiti due ulteriori progetti, “Scuole connesse” e “Sanità connessa”, che mirano a portare una connettività ad alta velocità in oltre 9.000 edifici scolastici e focalizzato su più di 12.000 strutture sanitarie pubbliche su tutto il territorio.
Banda ultralarga in Italia: l’attuazione è a rischio?
Tuttavia, questi piani ambiziosi e al contempo necessari, faticano a trovare applicazione concreta al ritmo programmato. Lo stato di avanzamento del PNRR per internet mostra infatti alcune criticità. Secondo i dati aggiornati a marzo 2025, la spesa effettiva per i progetti di connettività è ancora inferiore rispetto agli obiettivi fissati.
Le complessità burocratiche, i rallentamenti nei cantieri e la necessità di coordinamento tra più attori pubblici e privati, stanno mettendo sotto pressione i tempi di attuazione. È evidente che per rispettare le milestone previste dall’Europa, non basta allocare le risorse: serve un’azione concreta e continua sul territorio.
Le soluzioni Cambium Networks
In questo scenario, le tecnologie wireless possono offrire un contributo decisivo per non rinunciare a internet ultraveloce nel breve periodo, soprattutto nelle aree difficili da raggiungere con la fibra ottica. È qui che le soluzioni Cambium Networks trovano la loro piena applicazione.
Con un portafoglio di prodotti che include soluzioni Wi-Fi 6 e reti fixed wireless a prestazioni elevate, Cambium consente una distribuzione rapida, scalabile ed economicamente sostenibile della connettività, ideale sia per contesti rurali che urbani. I sistemi multi-gigabit wireless, come quelli della serie cnWave, sono pensati per integrarsi perfettamente nei piani di ampliamento della banda ultralarga, offrendo latenze ridotte e stabilità anche in condizioni ambientali complesse.
In particolare, le soluzioni Wi-Fi di Cambium sono già oggi utilizzate in scuole, enti pubblici e aziende in tutta Europa, contribuendo in modo concreto alla digitalizzazione del territorio. Grazie a una gestione centralizzata tramite cloud e un’architettura flessibile, gli amministratori di rete possono garantire elevati standard di sicurezza e performance, elementi imprescindibili per l’uso professionale della rete.
Con il PNRR che spinge sull’inclusione digitale, è evidente che le soluzioni ibride – fibra e wireless – rappresentano la chiave per accelerare l’espansione della connettività e raggiungere ogni angolo del Paese. Se da un lato il “Piano Italia a 1 Giga” getta le basi per un futuro più connesso, dall’altro solo la collaborazione tra pubblico, privato e innovatori tecnologici come Cambium Networks potrà trasformare questo obiettivo in realtà.